La salute dei nostri denti inizia fin da quando siamo… nel grembo materno. A spiegarci perché è il dottor Efisio Roberto Fancello del Centro Dentistico Romagnolo.
“Per la migliore prevenzione possibile – afferma il dottor Fancello – bisognerebbe partire in età prenatale, creando una sorta di ponte informativo tra la mamma e il bambino affinché si evitino alcuni errori. Uno dei più frequenti quando il bambino ha 1-2 anni è quello che potremmo definire ‘sindrome da biberon’: durante l’allattamento i denti del piccolo restano in contatto per molto tempo con una sostanza zuccherata, il rischio che si sviluppino carie in questo periodo è piuttosto alto”.
In assenza di una buona igiene orale i bambini possono arrivare a 3-4 anni con carie dolorose o addirittura ascessi che richiedono il ricorso a farmaci e portano a un primo contatto con il dentista particolarmente impegnativo per i piccoli pazienti. A ciò si aggiungono anche problemi di masticazione e di socializzazione tra coetanei a causa della presenza di denti decorticati che compromettono il sorriso del bambino fino al momento della caduta dei denti da latte.
“Quando il bambino ha un 1 anno e mezzo o 2 anni – sottolinea il dottor Fancello – è consigliato fissare una prima visita affinché lo studio del dentista venga percepito come un ambiente accogliente in cui imparare a prendersi cura della propria bocca e non come uno spazio ostile in cui occorre recarsi quando il danno è stato fatto. Durante la prima visita il dentista può insegnare come si usa lo spazzolino e quando utilizzarlo, accompagnando i bambini in un percorso odontoiatrico facile. Un percorso di prevenzione è molto efficace e anche più economico rispetto a quello di cura. La comparsa del sintomo non deve essere il motivo per andare dal dentista”.
L’uso del ciuccio è un altro tema a cui occorre prestare attenzione. “A 2 anni il ciuccio andrebbe tolto – spiega il dottor Fancello – perché il bambino fino a quel momento ha sviluppato una deglutizione incisiva infrapponendo la lingua tra le gengive, ma ora passando a un cibo solido deve abituarsi a deglutire la saliva in modo corretto. Se l’abbandono del ciuccio viene protratto fino ai 4-5 anni, dovranno entrare in campo l’ortodontista e il logopedista per correggere la deglutizione del bambino, chiamato a imparare a mettere la lingua sul palato e non sui denti”.
Una procedura dentistica raccomandata per favorire la prevenzione di carie nei bambini è lasigillatura. “E’ una misura che si fa sui primi molaripermanenti, che crescono dietro quelli da latte” specifica il dottor Fancello. “La compresenza delle due dentature (decidua e permanente), l’eventuale terapia ortodontica in atto, l’alimentazione spesso poco controllata e la scarsa manualità a sei anni la rendono una procedura di prevenzione altamente consigliata”.
L’intervento consiste nell’applicazione sulla superficie masticatoria dei denti di una speciale resina capace di proteggere lo smalto. Una buona prassi suggerita particolarmente per chi ha già avuto carie nei denti da latte. “Le sigillature poi vanno controllate periodicamente – precisa il dottor Fancello – in modo da poter intervenire tempestivamente se il materiale salta”.
Un ultimo interrogativo frequente in tema di prevenzione è legato all’utilizzo o meno del fluoro. “Le linee guida nazionali – chiarisce il dottor Fancello – ci dicono che non è più necessario somministrarlo in modo sistemico, poiché è sufficiente la quantità contenuta nel dentifricio. Per la globalizzazione in corso negli ultimi anni oggi mangiamo alimenti che arrivano da diverse parti dell’Europa e del mondo che potrebbero essere anche innaffiati con acqua super fluorata, pertanto è meglio non abusare di questo elemento”.
Rimanendo in tema di alimentazione, è sconsigliato il ricorso a cibi processati una volta che al bambino sono spuntati i denti da latte: la masticazione è un aiuto all’auto detersione, quindi è bene ridurre il consumo di mousse, frullati e pastine.
Prevenzione e igiene nei bambini: consigli utili
La salute dei nostri denti inizia fin da quando siamo… nel grembo materno. A spiegarci perché è il dottor Efisio Roberto Fancello del Centro Dentistico Romagnolo.
“Per la migliore prevenzione possibile – afferma il dottor Fancello – bisognerebbe partire in età prenatale, creando una sorta di ponte informativo tra la mamma e il bambino affinché si evitino alcuni errori. Uno dei più frequenti quando il bambino ha 1-2 anni è quello che potremmo definire ‘sindrome da biberon’: durante l’allattamento i denti del piccolo restano in contatto per molto tempo con una sostanza zuccherata, il rischio che si sviluppino carie in questo periodo è piuttosto alto”.
In assenza di una buona igiene orale i bambini possono arrivare a 3-4 anni con carie dolorose o addirittura ascessi che richiedono il ricorso a farmaci e portano a un primo contatto con il dentista particolarmente impegnativo per i piccoli pazienti. A ciò si aggiungono anche problemi di masticazione e di socializzazione tra coetanei a causa della presenza di denti decorticati che compromettono il sorriso del bambino fino al momento della caduta dei denti da latte.
“Quando il bambino ha un 1 anno e mezzo o 2 anni – sottolinea il dottor Fancello – è consigliato fissare una prima visita affinché lo studio del dentista venga percepito come un ambiente accogliente in cui imparare a prendersi cura della propria bocca e non come uno spazio ostile in cui occorre recarsi quando il danno è stato fatto. Durante la prima visita il dentista può insegnare come si usa lo spazzolino e quando utilizzarlo, accompagnando i bambini in un percorso odontoiatrico facile. Un percorso di prevenzione è molto efficace e anche più economico rispetto a quello di cura. La comparsa del sintomo non deve essere il motivo per andare dal dentista”.
L’uso del ciuccio è un altro tema a cui occorre prestare attenzione. “A 2 anni il ciuccio andrebbe tolto – spiega il dottor Fancello – perché il bambino fino a quel momento ha sviluppato una deglutizione incisiva infrapponendo la lingua tra le gengive, ma ora passando a un cibo solido deve abituarsi a deglutire la saliva in modo corretto. Se l’abbandono del ciuccio viene protratto fino ai 4-5 anni, dovranno entrare in campo l’ortodontista e il logopedista per correggere la deglutizione del bambino, chiamato a imparare a mettere la lingua sul palato e non sui denti”.
Una procedura dentistica raccomandata per favorire la prevenzione di carie nei bambini è la sigillatura. “E’ una misura che si fa sui primi molari permanenti, che crescono dietro quelli da latte” specifica il dottor Fancello. “La compresenza delle due dentature (decidua e permanente), l’eventuale terapia ortodontica in atto, l’alimentazione spesso poco controllata e la scarsa manualità a sei anni la rendono una procedura di prevenzione altamente consigliata”.
L’intervento consiste nell’applicazione sulla superficie masticatoria dei denti di una speciale resina capace di proteggere lo smalto. Una buona prassi suggerita particolarmente per chi ha già avuto carie nei denti da latte. “Le sigillature poi vanno controllate periodicamente – precisa il dottor Fancello – in modo da poter intervenire tempestivamente se il materiale salta”.
Un ultimo interrogativo frequente in tema di prevenzione è legato all’utilizzo o meno del fluoro. “Le linee guida nazionali – chiarisce il dottor Fancello – ci dicono che non è più necessario somministrarlo
in modo sistemico, poiché è sufficiente la quantità contenuta nel dentifricio. Per la globalizzazione in corso negli ultimi anni oggi mangiamo alimenti che arrivano da diverse parti dell’Europa e del mondo che potrebbero essere anche innaffiati con acqua super fluorata, pertanto è meglio non abusare di questo elemento”.
Rimanendo in tema di alimentazione, è sconsigliato il ricorso a cibi processati una volta che al bambino sono spuntati i denti da latte: la masticazione è un aiuto all’auto detersione, quindi è bene ridurre il consumo di mousse, frullati e pastine.
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